domenica 4 novembre 2012

MEGLIO RISCHIARE CHE DIVENTARE COME QUEL TALE CHE SCRIVE SUL GIORNALE

di Giampiero Milone


La presente indagine intende eccepire e ribattere punto per punto l'articolo comparso su "La Repubblica" del 4/11/2012, firmato da un tale Eugenio Scalfari, laddove si parla del Movimento 5 Stelle qualificandolo con locuzioni a dir poco gratuite.

Procediamo per gradi.

1) "La sera di giovedì scorso Michele Santoro ha dato inizio al suo "Servizio Pubblico" trasmettendo l'attraversamento dello Stretto di Messina del comico leader del populismo e dell'antipolitica dopo due ore di nuoto."

Ebbene, mi chiedo cosa intende per "antipolitica".

Si consideri che la parola "politica" deriva dal greco e significa "amministrazione della città per il bene di tutti".

Dunque, anti-politica dovrebbe rappresentare qualcosa di antitetico rispetto a quanti innanzi osservato.

Ciò considerato, mi chiedo se la diffusione di valori costituzionali come la democrazia partecipata e la diffusione del referendum possono rientrare nella nozione di antipolitica.

Ebbene, il Movimento 5 Stelle intende creare un sistema politico, già contemplato nella carta Costituzionale, laddove ogni cittadino possa rendersi partecipe dei programmi amministrativi.

Ciò è possibile mediante la semplice iscrizione al blog www.beppegrillo.it: nell'apposita area ciascun cittadino può proporre la propria idea affinchè possa diventare un progetto di legge.

POPULISMO

La parola populismo rappresenta il rapporto intercorrente tra un soggetto e le masse popolari.

Se esser parte del popolo significa avere 31 anni ed essere senza lavoro, senza prospettiva di pensione, essere padre di famiglia ma non poter sfamare i propri figli senza l'aiuto dei genitori, allora io sono orgoglioso di essere parte del popolo.

Sarei maggiormente felice di rientrare in tale locuzione se il Movimento del mio leader ha validi propositi di sacrifici per il bene del mio paese.

 Forse, con i risparmi di massa che verranno applicati, avrò una piccola prospettiva di pensione.

2) "Non vuole andare in tv perché sarebbe costretto a confrontarsi e a rispondere a domande e non vuole." 

La forma Costituzionale Repubblicana Italiana ripudia la parola "costrizione"; essa è espressione di anti democrazia.

Il diritto penale punisce il fatto di chi costringe taluno a fare, non fare o dire qualcosa contro la sua volontà (VIOLENZA PRIVATA).

 Orbene, perché non rispettare la posizione di chi non intende metter piede nelle televisioni? Non rientra nell' esercizio della libertà rinunciare ad andare in televisione?

Bisogna rispettare la posizione di Grillo, atteso che la Costituzione Italiana ripudia qualsiasi forma di costrizione.

3) Sulla parte in cui si afferma che il Movimento 5 Stelle non ha un programma nulla aggiungo e vi allego il sottostante link.

http://www.beppegrillo.it/iniziative/movimentocinquestelle/Programma-Movimento-5-Stelle.pdf

E' proprio vero, "meglio rischiare che diventare come quel tale che scrive sul giornale ahi ahi ahi" (Vasco Rossi- Vado al Massimo)

Noi rischieremo votando in massa MoVimento 5 Stelle.

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