sabato 21 luglio 2012

Il distacco fra popolazione e Stato

di Cesare De Virgilio

Troppo a lungo l’avidità e la scorrettezza della classe dirigente hanno alimentato oltremisura il rancore dei cittadini nei confronti delle istituzioni; questo sentimento, in connubio con la diffidenza quasi istintiva provata dagli italiani verso ogni forma di governo ha contribuito a creare un distacco apparentemente inconciliabile tra quelli che sono gli interessi della popolazione e lo Stato che dovrebbe rappresentarli.
Ma è davvero possibile credere che ciò sia esclusivamente conseguenza degli scandali che hanno coinvolto la Repubblica negli ultimi decenni?

Proverò a fare un passo indietro; Infatti l’origine della nostra mentalità è da ricercarsi nella storia e nella concezione di vita dei nostri avi, che si sono radicare nella nostra cultura : in epoca romana, a fianco di una piccola minoranza aristocratica e nazionalista, il popolo viveva in condizioni disagiate, vessato dai governanti; successivamente con il crollo dell’impero inizia l’epoca delle dominazioni straniere.

Forse l’opinione che l’Italiano medio ha del suo ruolo nella società si è formata durante il Rinascimento,quando la visione Umanista cominciava a mettere al centro del mondo l’individuo e l’unicità, in quel periodo non esisteva una “nazione”, bensì una serie di città stato spesso in conflitto fra loro; questo particolarismo avrà fine solo quando le potenze estere avranno sottomesso (nei secoli a venire) l’Italia …
Presso gli Italiani dunque, parole come “Stato” o “Governo”, suonando come sinonimo di “tirannia”, hanno sempre fatto storcere il naso !
Per tanto non mi stupisco se tutt’oggi i nostri politici mettono gli interessi personali davanti al benessere della comunità e al dovere verso gli elettori.
Da sempre l’uomo (“animale sociale” secondo il filosofo greco Aristotele) ha ricercato la vita in comunità e, ogniqualvolta ottenga un ruolo di responsabilità (che sia un rappresentante di classe, l’incaricato di portare i panini ad un picnic o addirittura un Capo di Stato) si porrà più o meno consciamente la questione se sia meglio “un guadagno personale immediato o un vantaggio per tutti successivo”.
La politica attiva ed il potere costringono ad affrontare le nostre pulsioni più egoistiche ed ancestrali.

Pertanto come potrebbe un giovane ancora intatto nei suoi ideali affacciarsi in un mondo così “sporco”?
Così risposi ad un mio giovane coetaneo che annunciava orgoglioso di “fregarsene della politica” : pessima idea, così facendo presto sarà la politica ad occuparsi di te!”
In effetti essa non è una cosa astratta e lontana,bensì un’esperienza che riguarda ogni cittadino molto più di quanto egli immagini, affiancandolo in ogni situazione di vita sociale ! Non a caso l’etimologia della parola deriva dal Greco antico “società,comunità,casa”.
Si fa “politica” tutti i giorni senza accorgersene : quando si sceglie di andare a lavoro in autobus o con l’auto, quando un commerciante compila uno scontrino equo, quando si condivide con gli altri una propria idea o quando non si denuncia una situazione ingiusta.
Tutti si chiedono cosa faccia la società per loro, ma una giusta domanda da porsi potrebbe essere anche “cosa posso fare IO per contribuire al benessere collettivo, quindi anche al mio?” 

Dicendo questo però non voglio delegittimare quello che è il principio fondamentale della vita : la libertà «l’unico diritto che sento di arrogarmi è di fare solo ciò che ritengo giusto» Paolo Cohelo» 

Non vedo l’ora di poterlo fare per il MoVimento, un’idea che vuole restituire a noi cittadini quello che ci è stato tolto: la possibilità di decidere da noi per il nostro futuro, abbiamo delegato troppo a lungo il nostro futuro, e ce l’hanno rubato ! Ora spetta a noi riprendercelo. Il Movimento cinque stelle ce ne sta dando la possibilità.

Nutro molta fiducia nelle capacità del singolo di discernere ciò che sia giusto da ciò che sia sbagliato, per questo sostengo che si dovrebbe coinvolgere molto di più il popolo nei processi decisionali affinchè ciascuno porti il suo contributo e tutti si responsabilizzino ; presto riusciremo a cambiare la mentalità e convincere tutti dell’idea che il benessere personale corrisponda a quello della società in cui viviamo. 
Il M5S propone un nuovo modello di democrazia diretta e partecipata, gli strumenti ci sono: le assemblee cittadine in stile antica Grecia, i referendum sia propositive che abrogativi, un sistema di votazioni alla svizzera, le proposte di legge popolare,le raccolte firme e soprattutto internet, la rete delle menti e delle idee che ha messo in contatto tutti noi …


Comprendo le ragioni di sfiducia dei giovani nei confronti della politica, troppo distante dai nostri orizzonti quotidiani da non permettere in alcun modo ad alcuno di cambiare veramente le cose o quantomeno di influire sugli eventi, che sembrano esser preda di uomini ed interessi grandi ed oscuri... ma le cose possono cambiare, anzi, DOBBIAMO CAMBIARLE !


«Nessuno vi può dare la libertà, se la desiderate, prendetevela !» Malcom X


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