sabato 30 giugno 2012

Incontro con Maurizio Pallante

di Davide De Lucia


«La felicità interna lorda è più importante del prodotto interno lordo». Questo sostanzialmente il concetto di decrescita felice: gli esseri umani lavorano troppo per produrre soldi e ricchezza materiale, non curando la loro felicità, il loro tempo libero, l'ecologia e gli sprechi.» Ho avuto il piacere di conoscere e ascoltare la parole di Maurizio Pallante, leader del movimento culturale Decrescita Felice (anche su wikipedia) attualmente consulente del comune di Parma, amministrato dal Movimento 5 Stelle.

Pallante ha ribadito il concetto di riduzione degli sprechi: «A livello energetico abbiamo troppe case che consumano 20 anche se necessitano di 5,  quindi sprecano 15. Basterebbe ridurre gli sprechi per migliorare l'attuale situazione energetica. Costruire non serve, è più intelligente ristrutturare quel che già esiste.» Gli ospiti hanno parlato del territorio pugliese, sottolineando che nel panorama politico ci sono troppi esponenti di partito che in campagna elettorale si dicono interessati alle strategie "rifiuti zero e cemento zero" ma una volta eletti non le rispettano.
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venerdì 29 giugno 2012

Parma 5 Stelle : saremo al corteo anti CasaPound

Niente sale comunali e di circoscrizione ad associazioni e gruppi che violano i principi della Costituzione italiana  e leggi della Repubblica come il divieto di istigazione all’odio razziale, apologia di fascismo e violenza. Invito alle autorita’ competenti a far rispettare le leggi vigenti. Iniziative nelle scuole per la memoria storica  ed insegnare la Costituzione.
Il Movimento 5 Stelle ha depositato una mozione a difesa dei valori democratici del Comune di Parma, Medaglia d’Oro della Resistenza e contro ogni totalitarismo, autoritarismo e violenza. La mozione, condivisa con tutto il gruppo consiliare ed il sindaco Federico Pizzarotti, impegna la Giunta ad una serie di azioni che sono quelle di sua competenza specifica. Cioè ribadire con forza che, alle associazioni ed i gruppi, qualunque essi siano, che svolgono “attività incostituzionali” (comma 2 articolo 1 del regolamento comunale sulla assegnazione di sale civiche e circoscrizionali), ed in violazioni a leggi della Repubblica Italiana come l’apologia di fascismo, l’istigazione all’odio razziale, che inneggiano o compiono atti violenti, non verranno concesse sedi istituzionali, comunali e circoscrizionali del Comune di Parma.
Al tempo stesso, rispettando la divisione dei poteri propria di ogni sana democrazia, nella mozione si invitano le Autorità pubbliche a far rispettare le leggi vigenti in materia come la n.645 del 1952 , difendere gli articoli 2 e 3 della Costituzioni e la XII norma transitoria della Costituzione che vieta la ricostituzione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista.
La mozione impegna la Giunta anche a predisporre una serie di atti propositivi concreti, come una serie d’incontri nelle scuole di Parma in collaborazione con Istituti Storici, associazioni partigiane, dei deportati ed degli ex internati militari italiani, per tramandare ai giovani la Memoria Storica della nostra città, insegnare la Costituzione italiana e l’educazione civica democratica.
Una delegazione in rappresentanza di consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, parteciperà, senza bandiere perché i valori della Resistenza non devono essere strumentalizzati, alla manifestazione indetta dal Comitato antifascista Montanara. Lo faremo per due motivi. Per il grande rispetto che portiamo a tutte le associazioni dei partigiani (Anpi , Alpi, Apc) e dei deportati (ANPPIA ed  ANED) che aderiscono alla manifestazione, e con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica, su valori quanto mai attuali come quello dell’antifascismo e qualsiasi altra forma di totalitarismo, che come la storia ci insegna, troppe volte hanno preso il sopravvento sulla democrazia. Ogni altra forma di strumentalizzazione o scontro ideologico. non ci interessa e non ci appartiene.
Si allega la mozione, depositata oggi.

Marco Bosi
capogruppo
Movimento 5 Stelle-beppegrillo. it
Comune di Parma


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giovedì 28 giugno 2012

BARI CITTA' TURISTICA ?

di Giampiero Milone

Il quesito trae fondamento dalle notizie che si apprendono intorno alla zona di Bari Vecchia. Vale a dire, la zona storica, il punto turistico per eccellenza della nostra città.

Il presente articolo-denuncia pone in evidenza quelli che sono i disservizi di un centro storico barese, per lo più, lasciato nell'abbandono totale. Passeggiando per Bari Vecchia è possibile respirare aria poco salubre (sarà per la mancanza di pulizia delle strade) così come è possibile osservare fioriere in totale stato d'incuranza e bottiglie di vetro appoggiate sulle panchine.

Altra doglianza riguardante la nostra amata Bari Vecchia riguarda il problema parcheggi. Orbene, bellissima l'idea del servizio navetta. Ma tale servizio risolve solo parzialmente il problema, infatti, la navetta funziona fino alle 24,00.

Ci si chiede, a questo punto, ed anche nell'interesse dell'economia locale, oltre che della movida barese: per quale ragione il servizio navetta non lo si istituisce fino alle 3,00 del mattino?

Analizziamo i vantaggi: 

1) più risorse in entrate per il Comune di Bari (pagamento servizio); 
2) miglioramento della viabilità e riduzione sensibile del traffico cittadino;
 3) giovamento a livello ambientale ed ecologico;
4) possibilità per gli esercenti nel centro cittadino di migliorare il loro servizio.
Infine, è doveroso chiedersi, per quale ragione, malgrado ci sia il divieto di circolare nel centro storico, i motorini sfrecciano per i vicoli di Bari Vecchia e nelle sue piazze principali.

Sarà che gli agenti di Polizia Municipale saranno giustamente impegnati a rilevare le infrazioni al codice della strada; tuttavia, tutti i cittadini baresi ed i turisti desiderano passeggiare tranquillamente e senza timori di essere investiti dai motorini.

Altra nota dolente è possibile rilevarla in ordine ai contenitori destinati alla raccolta differenziata e non solo dei rifiuti....al riguardo, lascio a voi lettori spunti di riflessione.

In conclusione, è doveroso porgere il seguente invito: meno sanzioni amministrative e più servizi per i cittadini baresi e per i turisti, Bari deve avere un avvenire turistico sul mare e nel centro storico, per i suoi cittadini che godrebbero maggiormente della loro città e per lo sviluppo di un'economia che porterebbe nuovi posti di lavoro e nuovi introiti nelle casse comunali.

Col turismo, il capoluogo pugliese potrebbe avere un nuovo risorgimento.

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mercoledì 27 giugno 2012

Siamo alla frutta


LA CRISI

Perchè è nata, come uscirne ed evitare che si ripeta.
di Davide Mancini

Cerco di capire perché siamo stati travolti da questa crisi. Essa costringe i cittadini “normali” a vivere una non vita. Si perché così si può solo sopravvivere.

Come sempre per comprendere bene una cosa cerco di andare a scoprirne le origini e cosa trovo? La finanza.

A questo punto mi chiedo cos'è la finanza?

E’ un mezzo al servizio dell'economia e della società oppure un fine in sé stesso, per far soldi dai soldi?

A partire dal 2007/2008 c’è stato il boom della finanza casinò, si speculava su tutto per far soldi, sul debito pubblico, sulle materie prime, sui mutui delle case ecc…spesso giocando al ribasso, ossia scommettendo sul fallimento di uno stato piuttosto che di un altro, facendo impennare i costi di beni vitali come il grano; in tal modo mentre un manipolo di persone gioiva perché aveva prodotto soldi dai soldi, nei Paesi del terzo mondo, milioni di persone morivano di fame perché c’era chi per pura sete di denaro (non di certo per sopravvivere) li aveva condannati a morte.

C’e stata una corsa sfrenata al mero guadagno senza alcuna regola, al punto che il volume dei soldi mossi dalla finanza supera di 17 volte il PIL mondiale!
Com’è possibile che ci si è allontanati cosi tanto dalla realtà, dimenticandosi completamente dell’economia reale?

Il risultato è stato quello di un enorme castello di carte… crollato!

Ma la Finanza è Lobby e le Lobby sono Potere, allora che succede?

Il debito da privato è diventato pubblico.
14.000 miliardi di dollari di nostri soldi per salvare i responsabili della crisi.
Sarebbe bastato meno per eliminare la fame nel Mondo!!!

Mi viene da vomitare se ci penso.

Succede che SPREAD – BOT – BTP impennano, ma perché l'aumento degli interessi sul debito ci riguarda tutti?

Quando i soldi vanno a pagare gli interessi NON vanno in servizi pubblici e welfare.

A questo punto uno si aspetterebbe dalla Finanza una mano e invece…no!

La finanza per arricchirsi specula sugli stati scommettendo sul loro fallimento attraverso i Credit Default Swap, prodotti derivati quotati in mercati non regolamentati il cui valore è in spesso determinato da giochi speculativi.

E indovinate chi è a pagare il conto? I cittadini che devono sempre continuare a fare sacrifici.

Siamo all’assurdo, pardon alla realtà…assurda.

Se le banche offrono rendimenti netti sui conti correnti al 4% o 5%, vuol dire che per dare il 4% a me, la banca con quei soldi deve realizzare almeno il doppio.

Come lo fa, nel momento in cui il PIL dell'Italia cresce si e no dello 0,1%?
Bisogna regolamentare la finanza, chiudere i paradisi fiscali, proibire la speculazione su cibo e materie prime, limitare i derivati.


Non ci sono difficoltà tecniche, è unicamente questione di volontà politica.

Bisogna tassare le transazioni finanziarie per generare un gettito e dare così uno strumento alla politica per controllare i mercati finanziari e frenare le speculazioni.


Ricordate che la speculazione si alimenta con i soldi e che la maggior parte di quelli circolanti sui mercati finanziari provengono dai nostri conti correnti, fondi di investimento, fondi pensione ecc..perciò l’invito che porgo a tutti è quello di ricorrere ad una finanza che sia etica.

Una finanza a servizio dell'economia civile e solidale:

- nata per sostenere iniziative responsabili sotto il profilo sociale ed ambientale
- attenta alle conseguenze non economiche delle azioni economiche
- trasparente e partecipata

Serve una “contro-lobby” dal basso di cittadini, come il MoVimento 5 Stelle, per fare sentire la voce della stragrande maggioranza dei cittadini; gli organismi internazionali (G20, FMI, ecc.) sono influenzati dalle lobby finanziarie e mancano di iniziativa.

Come recita uno slogan di Occupy Wall Street:

siamo il 99%

Cominciamo a cambiare i nostri consumi e il nostro stile di vita, milioni di donne e di uomini hanno già orientato i propri consumi verso produzioni più rispettose dell'ambiente e dei diritti umani: dall'agricoltura biologica al commercio equo e solidale .

Tutti insieme in MoVimento…solo così potremo evitare che la storia si ripeta.

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martedì 26 giugno 2012

Parma 5 Stelle, il caso Bruni e la disinformazione di massa

di Giampiero Milone

Utilizzare l’aspetto emotivo a discapito della riflessione è una tecnica di persuasione di massa, infatti tale metodo è stato, in queste ultimissime ore, utilizzato con l’intento di creare nell’opinione pubblica l’idea che il MoVimento 5 Stelle sia "uguale" ai Partiti e che i suoi candidati non siano "puri".
 

Al fine di sostenere quanto innanzi dichiarato, occorre esaminare ed analizzare la questione Roberto Bruni.
Roberto Bruni è stato scelto dal Sindaco di Parma Federico Pizzarotti del MoVimento 5 Stelle come Assessore all'Urbanistica, però, immediatamente dopo, ha rinunciato all’incarico per non aver retto alle pressioni, nella fattispecie mediatiche, di
aver avuto alle spalle il fallimento nel 2006 di un'azienda edile, la Thauma Sas, con tanto di procedura chiusa definitivamente un anno fa dal tribunale di Parma.
Per tale ragione i tradizionali mass media hanno qualificato il sig. Bruni come un "fallito", una persona con dei "problemi" bombardando emotivamente i propri clienti - i lettori dei giornali, i consumatori dell'informazione televisiva - cercando di trasmettere il seguente messaggio: “Anche nel Movimento 5 Stelle ci sono le mele marce. Anche il 5 Stelle è uguale ai Partiti.”



Possiamo esaminare l'"emozionalità", o la manipolazione, trasmessa dai mass media verso i cittadini con le parole utilizzate da Karl Marx ne l'Ideologia tedesca. Egli dichiarava che "le idee della classe dominante sono in ogni epoca le idee dominanti. La classe che dispone dei mezzi della produzione materiale dispone con ciò, in pari tempo, dei mezzi della produzione intellettuale, cossiché ad essa in complesso sono assoggettate le idee di coloro ai quali mancano i mezzi della produzione intellettuale. Le idee dominanti non sono altro che l'espressione ideale dei rapporti materiali dominanti, sono i rapporti materiali dominanti presi come idee: sono dunque l'espressione dei rapporti che appunto fanno di una classe la classe dominante, e dunque sono le idee del suo dominio."



Quindi le idee dominanti, attraverso i generici e generalisti mass media legati alla partitocrazia, entrano nelle case di ciascuna famiglia e trasmettono il messaggio che il MoVimento 5 Stelle sia "uguale" agli altri Partiti. Ecco perché, l'8 maggio scorso, Beppe Grillo suggerì di evitare completamente di andare in televisione, proprio per evitare l'effetto di identificazione con il marcio presente nell'attuale forma sociale.


Dopo aver esaminato l’emozione che i mass media trasmettono ai cittadini, lo scrivente invita i lettori alla riflessione porgendo le seguenti domande: è più grave lo status di fallito (in un sistema storicamente qualificato come tra i più sovra tassati del mondo) o lo status di ladro e truffatore di fondi pubblici? E' più grave costruire senza permesso oppure finire sul registro degli indagati per disastro ambientale? 

MA V’è DI PIU!


Mentre il sig. Bruni, accusato di esser stato in passato dichiarato fallito, si è immediatamente dimesso dall'incarico di Assessore, molti rappresentanti politici, "i professionisti della politica", se pur coinvolti in scandali finanziari, economici, sociali, alcuni di essi siedono ancora saldamente sulla loro "poltrona". E quando si accorgono che inizia a scottare, si inventano la storia che il Movimento 5 Stelle è populista, qualunquista, demagogo, fascista, comunista, xenofobo, antisemita, etc, etc...


E’ proprio il caso di dire che “quando la volpe all’uva non potè arrivare, si allontanò dicendo che era aspra”, conclamato che il Movimento 5 Stelle non è né un Partito, né cercherà mai alleanze politiche.
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lunedì 25 giugno 2012

Dalla libertà di parola alla libertà della parola, una revisione dell'ovvio

di Fabio Leli

La presente riflessione pone le sue basi dall’analisi del termine “confronto”. Tale termine, sia esso associato alla politica, alla cultura, alla religione, allo sport, all’etnia, è stato sempre più spesso associato ad un altro termine che ha tutt’altro significato, "scontro".
Un confronto che si traduce in scontro ha nei suoi assunti l’idea che ciascuno possa rivendicare, in nome della “Democrazia” e della “Libertà di parola”, il diritto di poter dire e di fare quello che gli pare, ma soprattutto sentirsi in dovere di imporre le proprie idee agli altri.

Ma cos’è la Libertà di parola? E cos’è la Democrazia?

Parlare in nome della Libertà di parola esprime l’esibizione di un’identità, l’ostentazione di un ruolo che si impone col silenzio, con l’interrogazione, con l’affermazione e con il voler sentire. In altri termini, la Libertà di parola significa rendere la parola oggetto di un discorso che può anche comunicare il falso, manipolare, strumentalizzare e deviare l’attenzione dai reali problemi della gente. Perciò, ostentare la Libertà di parola significa prevaricare la parola, possederla, pensarla quale oggetto di consumo per vincere uno confronto dialettico.

Stesso identico discorso è valido per coloro che si riempiono la bocca della parola Democrazia. Essa è l’esaltazione dell’identità di ognuno, ma in realtà l’etimologia di Democrazia è governo del popolo e non di un individuo che impone le proprie idee agli altri.

La libertà di parola non è un'espressione positiva se analizzata con le parole di Niccolò Machiavelli ne Il Principe (1513) : "Un principe che può fare ciò che vuole è un pazzo, un popolo che può fare ciò che vuole non è savio."
Tale citazione spiega come "il fine giustifica i mezzi" sia completamente estraneo al pensiero "machiavellico" secondo la comune ed ovvia accezione negativa. Eppure, nell'attuale forma sociale dobbiamo essere sia capaci e abili di dire e di fare quello che ci pare, sia di giustificare il fine con qualsiasi mezzo. Diktat che farebbe rientrare ciascuno di noi in quella che Machiavelli chiamava "pazzia".

Esiste una soluzione per superare il rapporto dicotomico soggetto-oggetto dell’attuale forma sociale in cui si è presi in considerazione soltanto se si è utili e servili: lasciar libera la parola. Dobbiamo inventarci una nuova lingua, l’alingua (la parola che diviene Soggetto), affinché il linguaggio di ciascuno non sia espulso a beneficio di un’unica lingua ufficiale e monologica.

Oggigiorno l’oggetto ha l’illusione di essere libero, ma è la menzogna massima dell’egemonia di colui che concede la parola. La questione non è chi parla (la par condicio di chi possiede la parola e poi la passa all’altro), ma la condizione all’ascolto. Una cosa gentile che si può fare con la parola nei confronti della parola dell’altro è quella di mettersi in ascolto. Questo significa rinunciare alla libertà di parola per realizzare quel che possiamo chiamare Libertà della parola, cioè mettersi in ascolto, ossia far ritrovare alla parola la sua originaria vocazione che è quella di essere ascoltata. Quindi, il confronto autentico non lo si può ottenere né con lo scontro, né con l’imposizione, ma con l’ascolto spontaneo fuori dai generi e dalle categorie comuni del discorso dominante.

In un'autentica forma sociale equa e solidale, fondata sulla partecipazione diretta dei cittadini, l’altro, l’altrui essere umano, l'estraneo, lo straniero, è la possibilità di fuoriuscita dal rapporto soggetto-oggetto, prefigurando un vivere insieme, fuori dai generi comuni del discorso, al di là dei ruoli sociali ufficialmente istituiti. Una forma sociale in cui non il tempo di lavoro, ma il tempo disponibile – disponibile per l’altro – sia finalmente riconosciuto come la vera ricchezza sociale.
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